Quanti di voi vedono incrementare il numero di pazienti a fine estate? Siamo sicuri che la maggioranza di questi si rivolge a voi fisioterapisti per un problema al tallone e al tendine d’Achille, presentandosi in studioaccompagnati dalle loro inseparabili infradito!
Sono proprio queste calzature piatte senza plantare a favorire problematiche al piede e agli arti inferiori che si accentuano dopo i mesi estivi. Camminare senza un minimo di tacco e senza un sostegno plantare provoca numerose problematiche al nostro corpo. Iniziamo con il piede, il quale risente di un mancato appoggio all’arco plantare e che nella maggior parte dei casi, diminuisce la sua naturale inarcatura. La fascia plantare si infiamma e iniziano i primi dolori e fitte al tallone. Inizialmente il paziente non presta attenzione alle scosse percepite sotto il cuscinetto fibroadiposo che separa e protegge l’osso del calcagno dal terreno, se ne accorge solo quando il dolore è persistente ed è troppo tardi!
Non solo il piede risente di una calzatura non ottimale, ma anche il calcagno e in particolar modo il tendine d’Achille.L’Achilleo si infiamma, può sviluppare calcificazioni, borsiti e sviluppare ulteriormente la fascite plantare. Tutte queste problematiche possono generare ulteriori problemi nella parte superiore del corpo come dolori al rachide e una postura scorretta.
Per questo motivo è bene sensibilizzare le persone sull’utilizzo di una corretta calzatura e sull’importanza di un pronto intervento antalgico. Il fisioterapista può aiutare il paziente a lenire e risolvere il problema con esercizi appositi e con trattamenti con tecnologie di endodiatermia e di onda d’urto.La prima tecnologia è utile per lenire il dolore e ridurre l’infiammazione. Con l’onda d’urto invece, è possibile contrastare eventuali calcificazioni, stimolare la microcircolazione e metabolismo locale dei tessuti di pertinenza per favorirne al guarigione.
Entrambi i trattamenti permettono di agire in profondità e se correttamente utilizzati, sono risolutivi in poco tempo. I primi risultati con queste tecnologie sono percepibili dopo la seconda o terza seduta, ma è bene fare capire al paziente che, anche se non sente più dolore, sono necessarie almeno 7 trattamenti per poter risolvere il problema ed evitare una ricaduta.